DUE REPORT DA SOELDEN: ED.1 CARVING MASTER MAGGIO 2008 ED MAGGIO 2009

Nel segno del procione imbalsamato, figura immancabile di corner austriaco, che provoca scompiglio nello scenario femminile, nel 2009 è arrivata la conferma della tappa pre estiva di Soelden, spauracchio di fidanzate e mogli, concubine e vamp. Vacche grasse e magre. Confermato il tracciatocompatto del Rettembach. Garantisce una procedura standard per il test del materiale: con la funivia fino al top del frigorifero austriaco, e giu' verso il basso come un "rimorchiatore al porto", nelle parole del buon Jorge Egli. E di nuovo tornare su: alla galleria del T-bone, evitando pero' il T-bone....

A differenza dello scorso anno, la clinica sanitaria italiana ha concesso una vacanza premio ad allargato e multietnico gruppo sfuggito alle possenti dosi di Gutalax e, in alcuni casi, alle supposte di Kren fiorentino(rafano, x i piu' asburgici). Cio' nonostante le maglie della sanità sono riuscite a trattenere un perugino (ma bresciano) terrore delle saune austriache. Non poche le novità in campo per gli appassionati quest'anno: la migliore è sicuramente il sovrapprezzo obbligatorio sullo skipass, 11 euro per un inascoltabile con-cerrto del fratello stonato di Harnold jeffersons.. dalle 15 del pomeriggio...mavaffanc... IL viaggio ormai si consuma in pochi attimi, strada conosciuta, corriera di pretini all'autogrill incapaci di scegliere il menu' (dall'anno scorso), prelievo del sangue alla Vignett, cena da Die ALm (ultima volta, lo giuro). Die Alm è la locatioon cool, una via di di mezzo tra la baita di heidi e la Parolaccia a ROma. Ognialtri 20 miuti si svolge un dramma intracamerieri imbarazzante e toccante allo stesso modo: storie di amore e di canederlo si intersecano lasciando senza parole e cibo il cliente. Cuoco e cameriera contro sguattero e maitre de salle..Ilo tutto nell'oblio del pubblico, da anni morto di fame. NB: ed osservato da una improbabile tavolo di briscola tra l'immancabile procione impagliato e delle volpi.

Alzata antelucana, -neanche agli esami di Stato- costretto com'ero dallo stato d'ansia, colazione leggera che ho digerito ieri. Partere d'eccezione, solita sala giochi.. ci sono quasi tutti: Alpinepunk,Pog0,Oxess,Pureboarding,GS,Rabanser, GForce, Golte, Virus ...Deeluxe. La prima giornata promette bene. Neve riportata cm 40 e pure mal battuta! Importante è non perdersi d'animo: mi getto sulla mitica soluzione svedese: Alpinepunk Superswede 191- 24,2 - 11mt sidecut ellittico, ricoperta di Vengè che neanche Ali' Baba'; la nuova tavola di Mats soluzione per ogni giornata, definita la tavola universale. "it's the wood that defines the ride". Gran carvate in pista e concreto comportamento in freeride. Non per niente il test è stato fatto in Alagna. In perfetto stile MAts, tavola con anima punk, per me un anteprima di un filon che verrà (quando?). Ormai mi sono perso, navigo da solo nel bianco fresco di Dash, mi filmo, mi fotografo, come un pirla e tutto da solo. Dopo un discreto ingarbuglio tra le reti di protezione (rete-nbach??) cambio di partner: Longboard 180, Pogo, la neve si è fatta piu bagnata, urge agilità. sempre attaccato alla pale di fresca dove l'anno scorso c'era "lafamiglia tetesca". Dal top fino alle piste del versante opposto, un paradiso di freeride per chi è abituato ai boschi. Che tavola! Inoltre non serve conoscere l'itinerario per finire in questo spot che pare l'Etna.

Momento ok per Oxess RS 170, tipico Oxess, trattamento superficiale grossolano, in carbonio, il ponte sembra un po 'rustico, oggi viste le condizioni diventa "ponte dei Sospiri" Molto agile ed attiva, stabile anche senza Titanal. Poi, testando i flex delle tavole Oxess ho sentito il "barrito" di una renna incazzata ed in acluni casi con le lame ci si sarebbe potuto fare la barba. Incredibile l'organizzazione: c'è un Team dedicato Oxess, un gruppo multiaged dotato della vera Smart Oxexx, inguardabile. Migliori soluzioni sul lungo e stretto: domenica Ben, il carving MAster Owner, ci faceva corse da paura e 360°, ovunque .. un "oggettino" da provare. Interessante "detectare" la struttura dei team supporters ai vari produttori: Alexis ed i suoi 5 amici greci, Pureboarding e Mats, Oxess sono in 8-10 Virus ed il suo skazzato gruppo storico e moglie bellissima, Pogo con palma e figli dei fiori. Produce pure una tavola in balsa per lo snowkite : a dicembre si è invitato alla ns scuola a Cortina, ospite di Michele, che ancora, pero', non lo sa'. Viene poi una giornata bassa visibilità con cumuli di neve. La decisione cade sui nuovi modelli commerciali di Virus, che pare essere andato sull'economico in ufficio tecnico quest'anno.

Spartan e Lightning per poi passare ad un autentica arma: 15kg di peso, L' Asimmetrica con piastre in alluminio. Sfrutta l'onda race trend del momento per fornire un oggetto radicale e molto valido. A mio parere difficile da condurre in front senza slogarsi il bacino concede un race "estremo" La stratificazione delle finiture, una domanda di mercato altissima e l'ampliamento enorme della gamma fanno di Virus un autentico cannibale di snow, purtroppo, pare, a discapito della qualità. La serata prosegue con un immangiabile cena, un estrazione a premi e "qualche" birra e finisce con il giurassico procione imbalasmato direttamente a letto con Paolino.

La domenica vede finalmente il sole e quindi Pogo manetta, Partire subito con una Stilett 185 - 14,5 cm, un autentico missile che su pendenze non eccessive si rivela maneggevolissima e bilanciata, didattica per chi vuole avvicinarsi alla tavola "stretta". Le gobbe del muretto non sono ancora ben definite ma la rigida tavola Pogo non è maneggevole, quindi mi dirigo a prelevare una Blackdeath per dare l'assalto al salto. il caso vuole che becco direttamente "il Filosofo olistico": il mitico Jorge Egly. DAll'analisi del DNA potrebbe risultare nipote dello yeti giamaicano. Da gennaio ha passato oltre 60 giORANTE SULLA NEVE, lasciando il negozio ai posteri ed una schiera di resortisti americani ad attenderlo per una seconda Pureboarding session in Colorado. J. tra l'altro sta preparando anche un altro colpo, appoggiato da uno sponsor USA. NOn posso non farci un giro filmandolo ma prima vengo catechizzato alla sua filosofia. CARVA SOLO CON LA SUA STORICA TAVOLA. A meta' discesa mi accenna un 360 che diventa 1080 e rotti e poi sbraga sul muro ingoiando kili di neve. Una draga!!!! Lo seguo col missile-Pogo e decollo sul cambio di pendenza con fotocaamera in mano altezza 2 metri beccandomi un bel "sei figlio di quello del circo". Professionista, poi mi lascia a metà discorso e si lancia al soccorso tecnico di una biondina con un meraviglioso "back" contenuto in pantaloni rosa. Il padre della tecnica misto-giamaicana lo rivedermo il prossimo anno. E , forse, ci porterà una felice novità "calzabile".

La giornata stupenda permette agli stand la locastion esterna: accanto a Alpinepunk ci sono i simpatici greci di G-Force: Finalmente conosco il famospo Alexis che mi concede qualche giro con lui e le sue tavole. E mi spara la novità del semestre: pubblicherà da solo un semestrale "exclusive" sull'hard booting. Lo si potrà acquistare via web. Il primo numero conterrà, tra le altre cose, le interviste "ai padri" dell'hardbooting (Egly incluso!!). Alexis è russo-greco, un designer industriale di professione, che per anni ha segiuto la nazionale di snowboard americana e porta avanti una tecnica molto simile all'EC di Swoard ma le sue tavole leggermente diverse. Maggior pop in uscita di curva dovuto ad un paio di cm di taper (dett. tecnici da H2O) ,il che semplifica/banalizza -di fatto- un po' la tecnica svizzera. La sua filiera produttiva parte da lontano: dalla Polonia all'Austria e poi in Grecia, mi pare di ricordare. E li l'acciaio costa poco ... Alexis infatti .. ha piazzato una ventina di inserti in acciaio. Manca la familiarità e l'organizzazione della soluzione zinal. Bisogna un po' prenderla "con pazienza", la neve a maggio non è sempre buona, ma la tavola giusta la trovi sempre. E alla fine un rientro mantovano a base filetto di siluro con zanzare e costata di nutria con pelo.

REPORT DEL CARVING MASTER N#1: SOELDEN - 1 MAGGIO 2008

Accendiamo il Brenner Pass, (il leggendario Passo del Rombo non era praticabile). L'Oldsmobile di Piero, prossima ai 360.000 km ormai dava cenni di spegnimento. Stracaricata attraversava il passo a statuto speciale altoatesino, ma prima, ad attenderci a Verona per un ripido snack il buon Luigi - indenne da morosa - ed una comitiva di pretini peccaminosamente protesi sul banco della piadina. <br>È questa l'occasione per farsi fare il primo prelievo sanguigno, qui elegantemente definito "la vignett". Per evitare il collaggio estremo Piero lecca l'adesivo e forse anche il parabrezza.

Approccio deciso, 6 ore, ad attenderci una vecchia (Frau Mariuto). Nessuna possibilità di comunicare. 2 ore da fumetto per trovare la pensione. Cena raffazzonata da Salino, che, beffardo, cucina solo italiano - maledizione, Wurstel volevo, non le specialità nostrane. Ecco, la maledizione del Passo del Rombo ci aveva colpito. Avvistati i primi esemplari di Snowboarder tedesco, ben identificabile per i tecnopile col sole maligno e le mutande a fascia alta con logo Virus. Audaci nella notte con Luigi tentiamo qualche locale tipico: Soelden ha un rapporto 1:3:5 farmacie, bar, bordelli (attaccata al palo una pezzata da latte vera quindi ci limitano all'1:3).

Al chiosco che ospita il carving master c'è il fascist-poster dell'evento, luci al neon, e un sessantenne in mutande che danza asincrono. La mattina ci sorride con una bella nevicata che fa mal sperare, lo skipass costa come un biglietto per l'Australia; la strada per il glacier ha pendenza media 14%, senza barriere, selezione naturale. Si sale solo con Skipass o pagando l'ennesimo assurdo pedaggio. Una stretta valle, angusta, frane a dx e sx ed oplà parcheggio. Piero ha messo gli scarponi di nascosto alla pensione, guida con dei pedali step in e BTS autocostriuto, next generation direi! Sulla fiducia entriamo nell'ENORME costruzione che ospita l'evento. E qui la sorpresa: Una sala giochi per noi malati di materiali, 300mq dedicati solo ad HARDBOOTERS, l'Oasi del divertimento. VIRUS, ALPINEPUNK, POGO, F2, PUREBOARDING, GS SNOWBOARDS, G FORCE, DONEK, CATEK e per gli arditi skwallisti: M-Pride.

TUTTI I COSTRUTTORI IN UNA SALA. Forse un migliaio di tavole da provare. Da non credere. Mi giro e rigiro, sofferente. "Da un momento all'altro sicuramente appare un adepto del soft con cappellino storto tesa corta, e pantalone bracalone ispirato da Cavallo Basso", il noto capo Indiano. Ed invece per 3 giorni nessun avvistamento. GODURIA. La mia Lista della spesa prevedeva: -Virus Swallow tail 186 -Virus Berserker 186 -Alpinepunk Afterburner 184 -Pogo magari la .... 241 -Virus Becchino 196 -Pureboarding 164 -Skwal M-Pride 184 Virus aveva tutta la produzione. Frank, di Virus e la sua bella signora hanno una solida industria da 4-500 tavole l'anno e alimentano un atmosfera tutta particolare. Producono inoltre per altri marchi. Come pochi Frank sa trovare le giuste sinergie tra materiali creando compositi tecnologicamente ed esteticamente notevoli. Gentilissimi, con un feeling particolare con noi italiani.

Ma così anche tutti gli altri produttori: il già noto Mats di Alpinepunk, i ragazzi greci di GForce, il mittico Jeorg Pureboarding, un vero filosofo. Dopo qualche giro con Blackdeath nel caso mio e Rossignol per Piero ci dedichiamo agli strumenti da fresca. Una gustosa swallowtail per me e per non sbagliarsi..sci ??!!! per Piero. Intanto abbiamo perso Luigi, da buon Bolognese correva appresso a tutte le donne in pista, 50cm di fresca, altra sala giochi: il ghiacciaio qui è concavo con una parete enorme carica di neve.

Appollaiati seguiamo la discesa di una confidente famiglia teutonica lanciata per il pendio vergine (tipo qualche ettaro di fresca..). Padre fa delle curve, madre meno, figli a valanga. Indenni gli apripista, giù noi. Bene, riprovare subito l'esperienza. unico timore: il crepaccio segnalato con bastoncini da fagioli.. Pendenza gradevolmente verticale, gran materiale questo di Virus... e il gendarme carinziano non ritira neanche lo skipass, meglio! È poi la volta di una giornata più hardista nella quale provare Berserker e Pureboarding. Jeorg mi spiega tutto, in 40 minuti riusciamo a montare 1 solo paio di attacchi ma passiamo dalla fisica alla metafisica dello snowboard. Vale come il triennio di ingegneria. Sono teso, la sua 164cm sembra che leghi le gambe. Mah... sono sempre stato un asino a scuola.

Tutto materiale non di custom series. Conosciamo finalmente della gente stravagante, come noi: Luk il francese, che posta freneticamente come un’universitaria di Osaka, un crucco di Stoccarda, che fa solo curve a sinistra, il magnate russo, un austriaco sulla 50ina con uno skwal Virus da 2 metri che sotto il quintale e venti flette a meraviglia etcetc. Sentirsi a casa, insomma! (La bellissima pala battuta si deteriora, i pomeriggi ne esco piegando raggio 1 metro tra le trincee di neve. La specialità condivisa tra che sa andare è il salto in uscita di curva, la pendenza della pista è perfetta! Piero mantiene il suo stile "Mai sotto i 180cm" e Luigi persegue l'aureo rapporto 1:1 tra discese e birre).

Alla fine rocambolescamente in pista da ballo compare Alex con la sua Swoard ancora indenne - per poco- dalle buche giganti da neve fresca. Riceve i complimenti di un EC, ma è la festa Virus e quindi non può firmare autografi e cambiali. E c'è pure l'ineffabile Papanz a completare la valanga azzurra. La mancanza di Hooger Booger non mi ha fatto dormire per 3 notti. Alcune ripide conclusioni all'evento: se evento deve essere che sia esagerato, quindi ottima l'idea di sciare in maschera, lanciarsi sulla pozza d'acqua con tavole sopra i 2. 4 mt e fare tardi la sera, bere una birra insieme a chi le tavole le disegna e realizza.

Non ottima l'idea di tentare di mescolarsi tra i ragazzi austriaci che diventano noiosetti dopo la 3a media. È stato un raduno dove senza zavorre muliebri o utopie varie ci si presenta con una tavola e si torna con esperienza ed amici, in un clima frizzante dalle novità e disteso. Prenderemo spunto dall'iniziativa di successo dei ragazzi austriaci, alcuni produttori hanno chiesto di organizzare due giorni simili in Italia.

E aggiungrerei pure i voti: Piero B: 8, inossidabile, come le lame dell'inseparabile Rossignol 184, unico esemplare mai visto in tutta l'Austria. Alex: 8, fluido lento, ci mette 20 minuti a fare una discesa imponendo tecnica e 450 curve, imprecando per le buche, si esalta con un discorso sulle ungheresi che invaderanno la valle a novembre, quando gli scroccheremo un giro di Swoard. Organizzazione 7: precisione, all'inizio ci spiazza, dalle 13 del primo giorno si eclissa sotto ettolitri di birra. Mats: 11, Giaguaro: dopo mezzora di buoni propositi molla lo stand ad un hooligan e testa i suoi materiali da solo e per 3 giorni. Jorge: 7, guru vero, stramazza per ore i marroni a chi gli chiede una tavola con teorie che i mortali capiranno, forse, solo grazie a Piero Angela. Luigi: 8, il diabolico Faust di Bologna per la 3 settimana di fila scarica morosa, lavoro e parenti per mettersi alla prova! Ciao

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